Vedo se riesco a spiegartelo.
Il rendimento di un titolo obbligazionario è determinato, oltre dalla sua affidabilità o capacità di rimborsarti, anche da quanto è il tasso di sconto nel paese di riferimento. Nell’area euro lo determina la banca centrale europea (BCE) negli USA la FED.
Il fatto di alzarli o abbassarli sono determinati dallo statuto della banca, la BCE per statuto deve combattere l’inflazione la FED no.
L’inflazione aumenta se la nostra economia va bene, sarebbe lungo a spiegarlo ma se un lavoratore ha molte possibilità di cambiare il lavoro sceglierà quello con maggiore retribuzione e questo si ripercuote sul prezzo dei prodotti finali che costeranno di più. Le aziende poi, in virtù del fatto che l’economia va bene, consumano più energia e materie prime (quelle di trasformazione) questo fa aumentare la domanda di petrolio e per la legge della domanda e offerta ne fa aumentare il prezzo. Per limitare questi effetti inflazionistici le banche centrali devono “frenare” l’economia, lo so sembra assurdo ma è così. Infatti la BCE ha tenuto alto il tasso di sconto in virtù di un’elevata inflazione importata (si chiama così se aumenta in costo delle materie importate come il petrolio).
Negli USA non interessa, come cosa principale, combattere l’inflazione ma rilanciare l’economia (un basso tasso del saggio di sconto fa in modo che per le aziende indebitarsi costi poco e quindi anche chiedere il mutuo della casa).
Il problema si complica perché i mutui sono regolati dal tasso di sconto a cui le banche si prestano il denaro tra loro (EURIBOR) e che è maggiore di quello ufficiale determinato dalla BCE. Averlo fatto fisso qualche anno fa sarebbe stato meglio, ma costava di più e molti hanno creduto alla favola che sarebbero rimasti bassi per sempre…
Ora le prospettive sono quelle che lentamente la BCE diminuisca i tassi di interesse, per rilanciare l’economia europea che vedi essere in recessione; poi una volta ristabilita la fiducia tra banche anche l’euribor potrà scendere. Ma se qualcuno ti garantisce al 100% che i tassi scenderanno non consce la macroeconomia e le politiche monetarie.